sabato 10 maggio 2008

Destra-Sinistra - Il nuovo partito del Veltrusconismo-Berlustronismo

Premessa sulla psicologia delle masse
Le Bon, Freud e altri studiosi di psicologia delle masse ad essi successivi, come ad essi precedenti, concordano sulla distinzione tra folla e massa.
La prima ha il carattere della breve durata, è dominata da sentimenti primitivi, come il più semplice entusiasmo e fino alla violenza e alla ferocia, è incapace di volontà duratura, è conservatrice in senso assoluto, ha un rispetto illimitato per la tradizione, richiede ai propri capi la forza o, addirittura, la brutalità e si pone istintivamente sotto la sua autorità spinta da un interesse estemporaneo, transitorio e viscerale.
La seconda, pur avendo molti dei caratteri della prima, ha più spiccato il senso della lunga durata, per cui talora si organizza in forme associative che possono diventare istituzioni stabili dell’intera società.
Le folle stanno alle masse – secondo Freud – come i marosi brevi ma altissimi stanno alle lunghe ondate del mare grosso.
La differenza tra folla e massa trova soluzione nell’organizzare quel qualcosa che i singoli hanno in comune e, dunque, più rilevanti sono i tratti in comune tanto più spiccato sarà il contagio reciproco, ossia una specie di costrizione di fare ciò che fanno gli altri, per cui la razionalità del singolo viene sostituita da una psiche collettiva.
Una folla disorganizzata – secondo McDougall - “è oltremodo eccitabile, impulsiva, violenta, irresoluta … facile da raggirare e da governare, priva di autocoscienza collettiva, di rispetto di sé, e di senso di responsabilità … così che tende a tutti i misfatti”.
Ad essa si contrappone una massa organizzata consistente nel prodotto di alcuni fattori, tra cui la continuità di esistenza e l’articolazione di talune posizioni assegnate a singoli (i capi) che si succedono, la coscienza che esistono formazioni collettive analoghe con le quali rivaleggiare a causa delle inevitabili diversità, le tradizioni di gruppo e le istituzioni nel frattempo formatesi che rafforzano la continuità.
In pratica, nelle masse in via di organizzazione si tende a ricostruire quelle capacità che erano proprie del singolo prima che fossero ridotte, o addirittura cancellate, dall’iniziale formarsi della psiche collettiva.
Nelle masse organizzate, ciò che tiene insieme i singoli è un doppio legame costituito da quello del capo verso i singoli e viceversa, e quello costituito dai singoli tra loro stessi. Quando crolla il legame tra il capo e il singolo crolla anche il legame tra i singoli stessi.

Considerazioni sulla disfatta
Se questa premessa sintetica può bastare, occorre fare un parallelo tra ciò che vi si dice e la doppia sconfitta elettorale delle sinistre alle recenti elezioni del 13-14 aprile scorso e le elezioni comunali di Roma (il cui ballottaggio è avvenuto il 27-28 aprile). Non è facile attribuire una patente di folla o di massa ad una delle formazioni che si contendevano i consensi elettorali, ma alcune riflessioni paiono necessarie.

Alemanno, ad esempio, ha giocato tutto il clou delle possibilità della destra sulla xenofobia, allettato in questa impresa dalla Lega che vi discorre da sempre, favorito dal rimbalzare sui media prima dell’uccisione violenta di Giovanna Reggiani nell’ottobre 2007 per mano di un romeno clandestino, poi delle violenze sulla studentessa di colore il giorno 17 aprile, cioè in piena campagna di ballottaggio, sempre ad opera di un romeno clandestino (sul fatto sta indagando la magistratura che ha secretato i verbali a causa dei sospetti che gravano sulla vicenda: l’avvocato prontamente nominato dal reo sarebbe Francesco Saverio Pettinari, un principe del Foro, dalla parcella non proprio accessibile ad un clandestino, ed altri sospetti, vedi blog: http://wildgretapolitics.wordpress.com/2008/04/26/la-storta-aggressione-studentessa-molti-dubbi-atti-secretati/#comment-267 ). E, comunque vada la faccenda giudiziaria, rimane questo calcare abnorme della mano di Alemanno sul romeno delinquente, principale argomentazione dei suoi interventi nelle borgate romane.

Su Rutelli, e su Veltroni che lo ha preceduto da sindaco, pesano invece le accuse di essere immischiati nei loschi affari del PRG di Roma, magari non necessariamente per vantaggi diretti e personali ma, in ogni caso, per affari di bottega, i quali servono a mantenersi e a far carriera e, dunque, ... gira gira ma alla fine servono anche per fini personali, come le tangenti riscosse dai partiti, anche se le si chiama contributi elettorali, almeno quando sono superiori a 50 euro (limite che una circolare del Ministero delle finanze fissa per i regali dei professionisti ai propri clienti).

La trasmissione Report di RAI3 del 4 maggio ne ha messo in luce alcuni aspetti ad elezioni ultimate che, tuttavia, girano sui blog da diversi mesi ed anni, quindi ben prima della campagna elettorale. E’ evidente che l’appeal della sinistra di Rutelli non ha avuto alcuna fortuna ed i romani si sono girati dall’altra parte, fatto questo che rappresenta una sorpresa dal momento che al primo scrutinio aveva ben il 5% in più di voti di Alemanno.

Su Veltroni non pare il caso di dilungarmi dal momento che di analisi dell’insuccesso ce ne sono a migliaia sul web e cominciano ad esserci analisi anche sulle riviste politiche della sinistra.
Di fatto, interpretando il tracollo con il senno della nota psicologica di cui sopra, occorre dire che, essendo venuta meno la fiducia nel capo (del PD, in questo caso), non solo da parte dei cittadini incerti, ma anche da tanti della sinistra, si sono dissolti anche i legami di partito, o di area, o di cultura della sinistra che reggevano anche i rapporti tra i singoli e lo si è visto nella corsa all’attribuzione puntigliosa, quanto irrazionale, delle responsabilità, quando sarebbe stata opportuna un’analisi del da farsi anche se accompagnata dalla riflessione delle vicende disastrose appena vissute.

E su questo nervosismo pesa, però, e irrimediabilmente, l’accusa di stantio della dirigenza autonominatasi a capo del PD, Veltroni in testa, e perfino nel governo ombra (... che ha vinto le elezioni ombra, però! ... sic!!!), il tutto reso possibile, e abbondantemente condito a guazzo dal nostro, mediante la porcata di Calderoli.

Una traccia per il futuro (che il PD di Veltroni & C. eviterà con molta cura)
... (stiamo lavorando per voi)

Nell'immagine sopra: quattro elaborazioni che testimoniano il mio amore per il capo (il principale leader dello schieramento a noi avverso, salvo tutti gli altri).
Nell'immagine sotto: Rutelli che centra il bersaglio.

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