domenica 30 novembre 2008

La merenda del governo

La sinistra non c'è più! D'accordo, ma allora?
A destra stanno incollati insieme coi soldi del berlusca. Senti Cicchitto, Gasparri e compagni (anzi camerati vari) che dicono esattamente le stesse cose ai telegiornali, una sorta di "boia chi molla".
La destra fa politica di sinistra? Ma quando? Dà 8 milioni di euro a 8 milioni di famiglie cioè 1 euro a famiglia e toglie 8 miliardi alla scuola. Con un euro a famiglia, considerando una famiglia media (quelle cosiddette incapienti) di 3 persone, ci si compra una filetta di pane da 500 grammi che, divisa per 3, va bene per fare una merenda, senza companatico, ovviamente.
Togliere 8 miliardi alla scuola, al contrario, siglifica demolirla. Già sono 15 anni che nelle scuole elementari i genitori devono portare la carta per le fotocopie, a turno. E alle superiori i ragazzi vanno a chiedere la carta igienica alle bidelle, perchè nei bagni non ci mettono più nemmeno quella. E che scuola sarà quella dove ci si riempie la bocca di "azioni formative" o di buoni propositi mentre il computer più recente è, in media, di 8-10 anni fa? Non parlo del software, poi, che è per il 90% copiato.
Perchè la Finanza non fa ispezioni a tappeto nelle scuole? Non per "punire" gli abusivi del software, ma per evidenziare che non si hanno soldi per comprarli e, dunque, lo si scarica e lo si copia come meglio ci si può arrangiare. Perchè puoi dire a un ragazzo "questo software è vecchio e copiato", ma non puoi dirgli anche "la carta per pulirti il culo te la porti da casa".
Non sono contento per niente della sinistra, ma la destra è peggio. La destra ha fatto sempre gli interessi dei ricchi, dando contentini ai poveri, e inneggiando ad un vuoto patriottismo e amor di popolo, come quando satollava la borghesia romana con le aree fabbricabili e festeggiava con i balilla tutti in fila in camicia nera. Il miracolo economico del dopoguerra, era dovuto alla fame, solo alla fame, e al desiderio di non vederla più d'intorno. Oggi ci chiedono ottimismo per ripetere un secondo miracolo economico, quando la cancrena del clientelismo è un'infezione generale, a destra come a sinistra.
La prima cosa che mi chiede mio padre quando mi vede, anche oggi a distanza di 60 anni e più dalla fine della guerra, e nonostante io ne abbia 55 e me la passo bene (benino), è se ho mangiato, non se mi sento italiano, o più italiano di ieri. Perchè a lui, dopo la guerra toccò andare dalle montagne delle Marche a 1500 metri sotto terra in Belgio, a cavare carbone, sul quale De gasperi faceva la "cresta" e rimetteva in moto l'economia coi soldi delle rimesse italiane e il sudore degli affamati rimasti.
Non c'è verso, per ritornare ad un boom economico ci vuole un'altra guerra, con una bella spazzata di gerarchi nelle fogne, sia a destra che a sinistra. Altro che una speranza indefinita, in un indefinito futuro da "consumatori". Einaudi chiamava i cittadini "risparmiatori" e non consumatori, come va di moda oggi, a sottolineare che siamo trattati come le galline che devono beccare per forza, come negli allevamenti.

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