martedì 7 agosto 2012

Dante oggi

Chiudete la mente senza pensare all'autore e all'epoca in cui scrisse, e riflettete se la situazione odierna non si addice a questa descrizione (Dante, Divina Commedia, Inf., I, 88-111).

Vedi la bestia per cu' io mi volsi:
aiutami da lei, famoso saggio,
ch'ella mi fa tremar le vene e i polsi.

A te convien tenere altro viaggio
rispuose, poi che lagrimar mi vide,
se vuo' campar d'esto loco selvaggio:

che questa bestia, per la qual tu gride,
non lascia altrui passar per la sua via,
ma tanto lo 'mpedisce che l'uccide;

e ha natura si malvagia e ria,
che mai non empie la bramosa voglia
e dopo 'l pasto ha più fame che pria.

Molti son gli animali a cui s'ammoglia,
e più saranno ancora, infin che 'l veltro
verrà, che la farà morir con doglia.

Questi non ciberà terra né peltro,
ma sapienza, amore e virtute,
e sua nazion sarà tra feltro e feltro.

Di quella umile Italia fia salute
per cui morì la vergine Camilla,
Eurialo e Turno e Niso di ferute.

Questi la caccerà per ogne villa,
fin che l'avrà rimessa ne lo 'nferno,
là onde 'nvidia prima dipartilla.



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